Alla riscoperta di Milano: il Teatro romano
A volte passeggiando senza meta per quelle stesse strade che normalmente percorriamo in modo frettoloso, scopriamo aspetti nascosti della città che abitiamo da anni.
A volte passeggiando senza meta per quelle stesse strade che normalmente percorriamo in modo frettoloso, scopriamo aspetti nascosti della città che abitiamo da anni.
La Milano che incontriamo oggi ci svela un mondo vibrante, accanto al quale molti di noi vivono senza accorgersene, ma la passione per il tango argentino già da anni si è trasformata in un vero fenomeno da approfondire per sociologi e addirittura filosofi. Locali gremiti, associazioni dedicate, eventi regolarmente sold out, scuole e corsi per tutti i livelli. Ballare il tango come se non ci fosse un domani, in ogni dove.
Continuiamo i nostri incontri con il mondo culturale milanese prendendo spunto dall’ultimo libro del regista Marcello Baretta “Il Regista Pratico” edito da Tralerighe Libri, uscito nella primavera di quest’anno e destinato a far discutere per la teoria che presenta: la superiorità delle tecniche analogiche tradizionali rispetto al digitale nello sviluppo di un film.
Amare la propria città non sempre significa conoscerla davvero. La nostra idea di “turismo” ci suggerisce spesso invitanti mete lontane, o addirittura esotiche, che sogniamo con emozione, ma le bellezze e l’arte che abbiamo “sotto casa” spesso ci sfuggono, presi come siamo a rincorrere uno dopo l’altro gli impegni che affollano la nostra vita quotidiana.
Ma oggi andiamo a spasso con Wilma Viganò, una speciale viaggiatrice cittadina, che ci insegnerà un modo nuovo di guardare e vivere Milano per scoprire le sue storie, le sue meraviglie e soprattutto i suoi incredibili segreti. Pronti? Via!
Quando la grande boxe passeggiava sui Navigli! Il nostro incontro di oggi ci trasporta in un mondo che non esiste quasi più, ma che è stato per molti decenni una realtà sportiva molto viva nella nostra città, oltre che sullo scenario mondiale: Luca Parasecoli ci accompagna nell’universo della boxe e dei suoi grandi protagonisti, milanesi e non solo.
Il viaggio di oggi ci porta nel mondo di una delle eccellenze del panorama musicale milanese – la Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi – attraverso le parole del suo Direttore Generale ed Artistico, il Maestro Ruben Jais.
Dal 1993 Milano dispone di un’orchestra sinfonica e di un coro sinfonico stabili di primissimo livello. Si tratta di una Fondazione sostenuta da vari enti pubblici e privati che si occupa di diffondere la cultura musicale in senso lato: non solo musica sinfonica ma anche barocca, pop, jazz e contemporanea. Un’autentica fucina di produzioni ed esecuzioni musicali da esplorare grazie alla guida del suo Direttore che abbiamo intervistato per Milano al Quadrato.
Rappresentare il corpo. La storia dell’Arte è la storia stessa della rappresentazione del corpo, a cominciare dalle stilizzate figure di ominidi intenti a cacciare bisonti e cavalli imbizzarriti nelle sperdute grotte, habitat naturali dei nostri fantasiosi progenitori.
I pranzi e le cene delle feste sono ormai un ricordo. Gennaio, dal canto suo, è il mese perfetto per ripartire ed analizzare le tendenze in campo food ed è per me sempre un gran divertimento (e impegno) andare a scovare come evolve il mercato, come si sviluppano i consumi degli italiani (nonostante i rincari) e come il discorso di attenzione alla sostenibilità stia sensibilizzando sempre più consumatori. Quindi ecco per voi una lettura spero “invitante e appetitosa”.
E’ sempre un piacere veder recitare Maria Eugenia D’Aquino, attrice milanese e direttrice del teatro PACTA di via Dini. Questa volta poi lo è particolarmente perché questa artista a tutto tondo ci fa entrare nel mondo straordinario di un’altra donna, anche lei artista indiscussa ma in un settore completamente diverso: un settore, la moda, che proprio grazie a lei ha trovato una dignità artistica riconosciuta in tutto il mondo. Stiamo parlando di Elsa Schiaparelli.
Incontrare i ragazzi di Looking for Art è stato un vero bagno nella positività e nella fiducia nel futuro. Niente di meglio, in un momento delicato come questo! In questi giovani impresari dell’arte ho potuto davvero scorgere il prototipo degli imprenditori milanesi 2.0: voglia di fare, idee nuove, progetti originali che si sviluppano in tutte le direzioni. Si promuovono i giovani artisti e contemporaneamente si porta la loro arte a tutti, riscattandola dal tradizionale ruolo di patrimonio riservato ad un’élite di ricchi intenditori. Aria fresca finalmente.